Introduzione al Progetto CARE_ITALIA
Nel 2001, l’International Research Center for Late Antiquity and the Middle Ages (IRCLAMA), riunito a Poreč, poneva le basi per un progetto internazionale a scala europea, finalizzato alla creazione di un corpus dell’architettura religiosa dei secoli IV-X (Corpus architecturae religiosae europeae, o CARE). Italia, Spagna, Svizzera, Germania, Francia, Croazia, per prime hanno aderito a questo ambizioso progetto, cui si sono aggiunti progressivamente ricercatori ed esperti provenienti da altri paesi. L’ultimo team ad aver aderito all’iniziativa è quello di Gran Bretagna e l’Irlanda con un progetto chiamato ECCLES (Early Medieval Christian Churches and Landscapes) legato al CARE. Grazie alle ricerche condotte in Italia settentrionale dall’Università di Padova, sotto la direzione di Gian Pietro Brogiolo, l’Italia ha già dato alle stampe il primo volume del corpus con 146 schede, che rappresenta perciò una pietra miliare del progetto, mentre la Francia ha avuto il difficile compito di mettere a punto la base dati informatica, destinata ad essere tradotta nelle molteplici lingue del CARE, e ad essere diffusa online ad un pubblico molto vasto.
A tutt'oggi la piattaforma WIKI, finanziata in parte grazie a progetti di Rilevante Interesse Nazionale (bandi 2012 e 2015), conta su un'equipe di più di 80 collaboratori di diverse istituzioni italiane tra cui Università, Istituti di Ricerca, Soprintendenze e anche studiosi freelance che partecipano insieme nella creazione della più ampia schedatura informatica delle chiese altomedievali italiane a tutt'oggi esistente. La coordinatrice generale della piattaforma WikiCARE_Italia è Alexandra Chavarria Arnau, coordinatrice anche della schedatura dell'Italia settentrionale.
Ad oggi esiste anche una struttura organizzativa del progetto che vede una suddivisione in tre aree: l'Italia settentrionale (coordinate da Gian Pietro Brogiolo e Alexandra Chavarría Arnau), l'Italia centrale (Federico Guidobaldi) e Italia meridionale (Giuliano Volpe e Roberta Giuliani) e un ampio numero di coordinatori regionali: Friuli Venezia Giulia: Aurora Cagnana; Veneto: Alexandra Chavarría Arnau; Trentino: Enrico Cavada; Brescia: Andrea Breda; Liguria: Philippe Pergola, Aurora Cagnana; Toscana: Marco Valenti/Philippe Pergola; Emilia Romagna: Claudio Negrelli/Paola Novara; Lazio: Federico Guidobaldi/Vincenzo Fiocchi Nicolai; Umbria: Claudia Angelelli; Marche: Claudia Barsanti; Abruzzo: Fabio Redi/Maria Carla Somma; Puglia: Roberta Giuliani; Molise e Campania: Federico Marazzi; Sardegna: Rossana Martorelli; Pier Giorgio Spanu. Mancano a giorno d'oggi attribuire responsabili per le province di Piemonte, Valle d'Aosta, Calabria, Sicilia.
Questa base dati informatica ha lo scopo di favorire un dibattito europeo, che nella standardizzazione del glossario scientifico e delle pratiche per il censimento, trova un importante stimolo al dialogo e al confronto di realtà geograficamente tanto distanti. L’architettura religiosa, che per l’alto medioevo rappresenta spesso l’unico indicatore per lo studio delle tecniche costruttive e del cantiere di costruzione, attraverso un approccio più globale costituisce anche la chiave per comprendere le dinamiche insediative e di popolamento, e quindi per documentare le tappe dei cambiamenti che, con modalità e tempi differenti, sono intervenuti a partire dal IV secolo d.C. su tutto il continente.
Inoltre, se opportunamente interrogata insieme al suo contesto, l’architettura religiosa si fa testimonianza concreta di credenze, ideologie e gerarchie dei gruppi sociali, e quindi dell’universo intangibile. Attraverso un censimento sistematico del patrimonio superstite, i dati molto eterogenei, relativi all’organizzazione spaziale, alla stratigrafia, alle tecniche costruttive, all’arredo scultoreo e alle sepolture, vengono perciò incanalati in un sistema descrittivo standardizzato e continuamente implementabile, che agevola le sintesi interpretative. Nel lungo termine, infine, sarà possibile studiare il fenomeno dell’edilizia religiosa tra IV e X secolo ad una scala molto più ampia, mettendo in evidenza diversità e aspetti che accomunano, nello spazio e nel tempo.
ENTRARE nella piattaforma WikiCARE_Italia. Per ulteriori informazioni sulla piattaforma WikiCARE_Italia rivolgersi a chavarria@unipd.it.