Il palazzo si colloca in una delle zone centrali per le attività religiose e politiche della città davanti al Duomo. Dalle fonti scritte sappiamo che nel 1370 era di proprietà di Jacobello da Milano e in un secondo momento, passa in mano a Baldo de’ Bonaffari, famoso giureconsulto della città, oratore e consigliere di Francesco Novello da Carrara. Documenti dei primi anni del 1900 annoverano il palazzo come orfanotrofio femminile di S. Maria delle Grazie, mentre al piano terra sono già registrate attività commerciali.

La documentazione relativa al progetto di restauro del Moschetti, datato al 1920, mostra un pesante intervento che ebbe come obbiettivo “riportare” il palazzo nelle sue forme trecentesche.

Loggia ubicata nel retro del palazzo (latto est).

Progetto di restauro della casa proprietà della sra Midan Lavinia da parte dal Moscheti.