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SITOGRAFIA

http://archiviodistato.provincia.padova.it/index.php [12.11.2016]

http://www.palazzopamio.it/ [15.11.2016]


Non è stato possibile fare l’analisi stratigrafica di Casa Pamio a causa dello strato di intonaco che copre la muratura, è tuttavia possibile fare delle ipotesi su alcune fasi costruttive dell’edificio.

Il quartiere di Ponte Molino, nel quale ricade via Savonarola, viene edificato genericamente in epoca medievale quando l’area in questione diviene oggetto di un processo di lottizzazione pianificata dai vari monasteri possessori dei terreni; ne consegue la realizzazione di complessi architettonici da destinare al fitto. La forma tipica dei lotti risultante da tali operazioni di divisione è quella riscontrabile, ad esempio, lungo tutta l’attuale via Savonarola: unità rettangolari (solitamente di piccole dimensioni) che si sviluppano perpendicolari ad una strada su cui si affaccia uno dei lati corti.

Una fase di interventi edilizi sull’edificio in questione, è databile al XVI secolo grazie alle decorazioni sul prospetto sud dei due edifici. La facciata comprendeva solo il pianterreno e il primo piano, come testimonia il fregio superiore coronante la sommità della facciata. In un momento successivo al XVI secolo, i due corpi di fabbrica sono oggetto della costruzione di un nuovo piano d’uso. Ad un’ altra fase corrisponde l’elevazione del corpo di fabbrica di destra, per il quale non è possibile stabilire una cronologia. In atti notarili datati tra gli anni 1899 e 1939 il corpo di fabbrica è descritto quale edificio a tre piani e considerando che nel conteggio viene numerato anche il piano terra, si ipotizza un innalzamento del fabbricato successivo al 1939.

Un’ulteriore fase di interventi, databile con certezza al 1980, è relativa ai restauri novecenteschi che coprono con intonaco l’intera facciata di Casa Pamio.